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  • Immagine del redattoreLaura Pirotta

L'ambiente esterno influenza il feto?

Uno dei fattori che influisce maggiormente sullo sviluppo dopo la nascita è la comunicazione intenzionale della mamma al feto. Non sono, quindi, più di tanto, la musica e i rumori ambientali e domestici che fanno la differenza nello sviluppo del bambino nella vita intrauterina, ma il suo dialogo con la mamma. Se la mamma parla con il proprio bambino, gli racconta storie, gli canta canzoni e riflette con lui sugli avvenimenti della propria vita quotidiana, allora il bambino imparerà sin da subito l’arte della comunicazione interpersonale.


Si è, infatti, visto che, a 18 mesi, i bambini la cui mamma ha parlato con loro tutti i giorni nella vita intrauterina, sono quelli che hanno maggiori abilità di imitazione gestuale, di produzione del gesto di indicare e di apprendimento linguistico. Eppure non c’è mimica, non ci sono sguardi di intesa nel periodo intrauterino. La mamma sta fuori e il bambino è dentro. Come può esserci comunicazione? In realtà, la comunicazione non deve per forza prevedere gli interlocutori uno di fronte all’altro.


Anzi, delle volte quando si dialoga uno di fronte all’altro non ci si ascolta e non si vive a pieno e con tutti i sensi ciò che l’altro ci sta trasmettendo. Perché non è soltanto una questione di “dire qualcosa” all’interlocutore. La vera comunicazione, quella intensa, passa da tutti i sensi ed è una comunicazione viscerale, dove due persone entrano in empatia l’una con l’altra. La parola “empatia” significa proprio la capacità di entrare in condivisione profonda degli stati d’animo e dei pensieri di un’altra persona. Quale rapporto più empatico può esistere se non quello tra una mamma e il bambino che porta in grembo (volutamente non usiamo il termine feto, anche se sarebbe più corretto, perché quest’ultimo termine ha, spesso, un connotato negativo, di un essere non ancora completo e senza una propria identità.


Connotato che vogliamo volutamente evitare dando sin da subito un’identità al bambino il quale, come abbiamo visto, ha un’infinita gamma di capacità). Il fatto che il bambino passi 9 mesi dentro la pancia della mamma non è solo una questione di crescita di organi e tessuti, ma riguarda un processo di sviluppo globale. Il bambino è dentro la pancia della sua mamma e impara a conoscerla, a riconoscere i suoi stati d’animo dal battito del cuore fino ai movimenti degli altri organi attorno a sé. Sa se la mamma è tranquilla e rilassata e sa anche quando piange, è triste o è sotto stress. Perché allora non pensare che il bambino riesca anche a capire quando la mamma sta parlando con lui? Non con altri. Proprio con lui.

Consiglio: Mamma, il feto ascolta, parlagli! Migliorerai il suo sviluppo cerebrale e linguistico![1]

Uno studio pubblicato sui "Proceedings of the National Academy of Sciences" ha dimostrato che il feto è in grado di percepire i suoni che arrivano dall'esterno già dalla 27esima settimana di gestazione.


La stimolazione uditiva percepita dal feto è fondamentale per lo sviluppo e la riorganizzazione della corteccia uditiva fetale e per lo sviluppo del sistema nervoso. Tramite alcuni test svolti con elettroencefalogramma, si è potuto notare come i bambini si ricordino dei suoni ai quali erano stati sottoposti durante la fase fetale. Questo vuol dire che il feto è capace di apprendimento uditivo. E non solo. Sembra infatti che questi suoni ricordati dal feto possono influenzare lo sviluppo cerebrale post natale e, soprattutto, lo sviluppo linguistico del bambino. I ricercatori ritengono che questa scoperta possa aiutare ad elaborare nuovi approcci terapeutici per la prevenzione e la cura dei deficit del linguaggio.


Cara mamma, parla al tuo bambino nella tua pancia. Dialoga con lui del più e del meno, consultati sulle scelte che devi fare, canta, leggi una storia, dagli la buona notte e il buongiorno. Fai esattamente come se fosse già tra le tue braccia. Il fatto che sia dentro di te non vuol dire che lui non ti ascolti. Grazie al dialogo che instaurerai con lui, migliorerai il suo sviluppo cerebrale e linguistico una volta nato.

[1] Fonte: http://www.lescienze.it/news/2013/08/28/news/suoni_utero_sviluppo_linguaggio-1787726/

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