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Anemia: significato psicosomatico

Immagine del redattore: Laura Pirotta Laura Pirotta

L’anemia è la carenza di globuli rossi e/o emoglobina nel nostro sangue, causata dalla poca disponibilità di ferro nel nostro organismo, elemento indispensabile per il buon funzionamento di tutto l’organismo.


Le cause di questo disturbo possono essere diverse, tra le quali:

- Genetiche;

- Un ciclo mestruale abbondante o prolungato nel tempo;

- Un’alimentazione inadeguata.


Quello che molte persone non sanno è che, spesso, queste cause trovano terreno fertile in chi ha poca vitalità e scarso interesse rispetto alle cose che lo riguardano. In sostanza: sono svogliato e stanco perché ho poco ferro nel sangue, oppure ho poco ferro nel sangue perché non affronto con energia le cose della vita?


Dal punto di vista psicosomatico, l’anemia sopraggiunge quando la parte solida del sangue, che rappresenta l’essenza dell’uomo, è ridotta rispetto alla parte liquida, che rappresenta l’essenza della donna.


I sintomi di chi soffre di anemia sono:

- facile faticabilità;

- lentezza;

- pallore;

- scarsa determinazione;

- tendenza alla depressione.


Il sangue è il simbolo stesso della vita e rappresenta l’energia, l’azione, il calore, il movimento. Esso è connesso con sentimenti d’amore e di amicizia, nonché il depositario degli stati d’animo di uno specifico periodo di vita perché, dentro il sangue, troviamo anche le sostanze che il corpo secerne quando è felice, triste, stressato, entusiasta. L’anemia è un segnale psicosomatico della:

- tendenza ad arrendersi;

- mancata voglia di combattere;

- perdita di qualcosa e di qualcuno.


La persona anemica sente una mancanza di gioia, ha paura di vivere, si sente incompresa dagli altri.


Spesso queste persone presentano una tendenza alla fuga rispetto al confronto con gli altri e fanno fatica ad affrontare situazioni conflittuali.


Quando nel corso della nostra vita incappiamo in disturbi che hanno un’affascinante natura psicosomatica è utile osservare qual è il significato che assumono nella specifica fase di vita che si sta attraversando. Chi soffre di anemia avverte la sensazione che il flusso vitale si stia lentamente, e inevitabilmente esaurendo. È utile, prima di tutto, chiedere al proprio medico curante (o medico specialista) che prescriverà esami specialistici con eventuale farmacoterapia. Congiuntamente, può essere importante recarsi da un nutrizionista per iniziare una dieta alimentare adeguata per l’anemia.


È altresì consigliato iniziare un percorso psicologico con uno psicologo, meglio ancora se esperto in psicosomatica, che aiuti a:

o trovare un senso alla propria vita e ritrovare le risorse vitali per affrontarla al meglio;

o affrontare le proprie paure;

o sviluppare un atteggiamento più determinato nell’affermazione della propria personalità;

o dare spazio ai nuovi pensieri che si affacciano alla mente;

o far sentire la propria voce in ogni ambito dell’esistenza senza nascondersi dietro lo scudo della stanchezza e dell’apatia.


DOMANDE-RIFLESSIONE

Le domande di riflessioni che ti puoi porre se soffri di anemia sono:

  • Sono insoddisfatto della mia vita?

  • Mi sento incompreso?

  • Ho paura di qualcosa?

  • Ho meno energia per affrontare la giornata?

  • Ho speso troppa energia per inseguire sogni e realizzare progetti in cui non credo davvero?

  • Ho rivolto eccessiva attenzione al lavoro e/o alla famiglia, arrivando a trascurare me stesso/a fino a non accorgermi dei segnali di esaurimento che il mio corpo mi stava inviando?

Se dunque soffri di anemia (o hai dei familiari che combattono con questa situazione), non dimenticare di preoccuparti anche delle emozioni e del tuo benessere psicologico, tenendo in considerazione l’eventualità di effettuare un percorso psicologico per meglio gestire la problematica e accelerarne il processo di guarigione.


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